film etno

Immagini & Suoni del Mondo

Festival del Film Etnomusicale

Cinema Odeon – Firenze                                                                       

14-15 dicembre 2013

sabato 14 dicembre

 

ore 16.00

PERCUSSION KID

(Mohamed Achaour, Marocco, 2006, 17’)

percStoria drammatica di un bambino delle montagne del Marocco raccontata al ritmo delle percussioni. Dall’infanzia in una scuola coranica sulle montagne del Marocco dove i bimbi battono il tempo sulle tavolette e i maestri battono gli scolari per punizione, all’età adulta in un mercato dove lo stesso bimbo, diventato un ciabattino, batte con il martello le suole delle scarpe. Nel mercato tutti i battitori, i ciabattini, i fabbri e i tappezzieri, danno vita ad una vera e propria band musicale.

 

ore 16.30

SOUNDBREAKER

(Kimmo Koskela, Finlandia, 2011, 86 min.)

SOUNDKimmo Pohjonen, il più vivace e audace fisarmonicista finlandese, rompe la barriera del suono con un film sulla musica contemporanea. Dal suo strumento a mantice emergono suoni straordinari fusi con quelli di macchinari e di animali in paesaggi scandinavi mozzafiato. Aggiungendo la propria voce e gli strumenti ad arco, egli colma il divario tra rock, folk, generi classici e sperimentali. Il film è un viaggio di un artista eccezionale, con interviste, foto, musica, filmati, materiali d’archivio di un musicista che ha alle spalle trentacinque anni di carriera.

 

ore 18.00

VIRAMUNDO

(Pierre-Yves Borgeaud, Brasile, 2013, 95’)

VIRADopo decenni di successo a livello internazionale, il maestro brasiliano della musica Gilberto Gil parte per un nuovo e originale tour attraverso l’emisfero sud del pianeta. Partendo da Bahia, passando attraverso i territori aborigeni d’Australia e le città del Sudafrica, termina il suo viaggio nel cuore dell’Amazzonia brasiliana. Con la stessa passione, Gilberto Gil continua il suo impegno iniziato come primo Nero eletto ministro della cultura in Brasile: promuovere la diversità culturale nel mondo globalizzato. Tra incontri e concerti scopriamo la sua visione di un futuro dove le diversità siano sempre più connesse tra di loro, un mondo ricco di speranze, di cambiamenti… e soprattutto di musica!

 

ore 21.00

VIOLETA SE FUE A LOS CIELOS

(Andrés Wood, Cile, 2011, 110 min.)

violVioleta se fue a los cielos è il quinto lungometraggio del regista Andrés Wood e si basa sull’omonimo libro di Angel Parra, figlio dell’artista, nel quale descrive il rapporto con la madre. Parte dall’infanzia e dal successo ottenuto da Violeta Parra in Francia, arrivando a delinearne amori e dolori. Una donna che lottò per divulgare ed esprimere la cultura più profonda del suo popolo, a partire dalle leggende popolari e dai racconti della tradizione, legandoli al concetto di giustizia sociale. “Di fronte alla povertà dei contadini cileni non posso restare a braccia conserte”, disse in una intervista rilasciata in Francia nel 1964.

L’autrice di Gracias a la vida, eletta una delle migliori canzoni della storia musicale cilena e latinoamericana, si suicidò il 5 febbraio del 1967, a 49 anni. Questo film, presentato ai Premios Goya, potrebbe essere un modo per gettare nuova luce sulla figura di Violeta Parra, proponendola anche in Europa. Il cinema, con l’unione dell’immagine, dei costumi, della musica e delle parole, infatti, può divenire il mezzo adatto per sottolinearne il carattere e l’importanza, soprattutto se affiancato a libri e documentari già scritti e prodotti su Violeta Parra.

 

domenica 15 dicembre

ore 16.00

HUNGU

(N. Brault, animazione, 2008, 9′)

hunguIl filmmaker Nicolas Brault combina l’animazione in 2D su un tablet grafico con il calore dell’animazione della sabbia, unendo così tradizione e modernità, Brasile e Africa, musica e memoria. Hungu è il nome dell’arco sonoro africano, antenato del  berimbau brasiliano. Affascinato dalla bellezza delle pitture rupestri africane, Nicolas Brault applica le sue doti narrative a un mondo in cui gli esseri umani e la natura sono sottilmente collegate. Sotto il sole africano, un bambino cammina nel deserto con i sui parenti. La morte si aggira, ma l’anima della madre risorta grazie alla musica ridarà la forza e la vita al figlio, quando diventerà un uomo…

 

Music for One Apartment and Six Drummerssix

(J.Stjärne Nilsson, Ola Simonsson , Finlandia, 2001, 9’)

Sei percussionisti partecipano ad un ben congegnato attacco musicale. Quando un’attempata coppia lascia l’appartamento il piano scatta. Usando oggetti ordinari, i sei danno un concerto in quattro movimenti: cucina, camera da letto, bagno e soggiorno. Il gruppo esegue i pezzi usando di tutto: dalle pantofole, agli spazzolini da denti, al forno a microonde. La musica nascosta negli oggetti di casa aspetta solo di esser portata alla vita.

 

ore 16.30

EL GUSTO

(Safinez Bousbia, Algeria, 2011, 88’)

gustEl Gusto è il tenace frutto della caparbietà di questa ragazza che ha impiegato più di sei anni della sua vita per ricercare, incontrare e riunire le trame sbrecciate di questa storia. la storia di uomini, musicisti, musulmani ed ebrei che vivevano come fratelli nel bel mezzo dei vicoli odorosi della casbah di Algeri e che hanno saputo sognare e suonare una musica che non smette di profumare i nostri padiglioni auricolari. Molti di loro non ci sono più, altri sono malandati dalla vita e dall’età, alcuni sono dovuti partire perchè la propria religione non era più ben voluta dopo la guerra civile e l’indipendenza: ecco allora Parigi o Marsiglia ad accogliere questi pied-noirs. Il film documentario racconta questo disperato tentativo di rimettere insieme quest’orchestra superando oggi ciò che il tempo ha voluto dividere.

 

ore 18.00

FLAMENCO, FLAMENCO

(Carlos Saura, Spagna, 2010, 130 min.) – 1a visione italiana

flamSaura convoca nella vecchia stazione ferroviaria di Siviglia, convertita in studio cinematografico, alcuni tra i più grandi artisti di flamenco. In un ambiente che si trasforma via via in cueva, in scuola di danza, sala da ballo o spazio metafisico, si esibiscono cantaores, musicisti e bailaores, in una serie di quadri che illustrano allo spettatore le diverse forme espressive della musica dei gitani andalusi. Flamenco di assoluta purezza, con la malinconia della soleá e i ritmi inarrestabili delle bulerias, con inflessioni latino-americane nella guajira e contaminazioni colte nella rumba conclusiva, su testo di Federico García Lorca. All’istintività dell’esibizione dal vivo si contrappone la ricercatezza delle immagini di Vittorio Storaro, che fotografa gli artisti tra colori caldi e forti o tra nitidi contrasti tra luce e ombra. Il risultato è un film visivamente molto “cinematografico” nel suo intento documentaristico, emozionante per gli appassionati e illuminante per chiunque voglia inoltrarsi nell’universo culturale di affascinante complessità costituito dal flamenco.

 

ore 21.00

VOCI DEL POPOLO CONTADINO

(Salvatore Raiola, Italia, 2007, 43 min)

L’idea di realizzare un progetto che testimoniasse la vitalità della musica popolare contadina nasce nel 2003. L’autore e regista aveva intuito che, distratti dalle milioni d’informazioni mediatiche, si stava perdendo le tracce di un passato non scritto nei libri ufficiali e che, solamente, attraverso le testimonianze delle “ultime voci” si poteva raccontare. Infatti, queste genti si sono serviti sempre di un canale di vocicomunicazione privilegiato, che è rimasto intatto per millenni: quello della musica, del canto e del ballo.

Il film-documentario “Voci del Popolo Contadino, voci di tamburo” attraverso il personaggio di Antonio Matrone, noto musicista, ricerca gli ultimi personaggi che hanno dato voce alla tammurriata, musica popolare contadina patrimonio dei paesi alle pendici del Vesuvio e ai monti che affacciano sulla Costiera Amalfitana.

Non è un caso che il film chiuda con la “consegna” ad un giovane della stessa tammorra, utilizzata nel corso delle riprese, sulla quale sono state immortalate le firme delle “ultime voci contadine” della tammurriata.

 

ore 22.00:  A PARANZA D’O LIONE
Balli & Canti dalle Feste intorno al Vesuvio

In tutti i paesi sotto il vulcano Vesuvio, la tammurriata è la musica e la danza più importante di tutte le feste religiose e profane della zona. Su una struttura ritmica ossessiva eseguita dalla tammorra, i cantanti si alternano cantando strofe tradizionali o improvvisando, mentre coppie di ballerini si legano nel ballo sensuale. La Paranza d’O Lione è uno dei gruppi più importanti della zona del Vesuvio, guidato dalla possente ritmica di Antonio ‘O Lione, uno dei più importanti e conosciuti musicisti dell’area vesuviana. Si tratta di un sestetto vocale-strumentale con tammorra, tamburello, chitarra battente, putipù, triccheballacche, doppi flauti, ottavino, ciaramella, mandolino, castagnette, scetavajasse, voci soliste e ballerini. Lo spettacolo propone, oltre al variegato repertorio di tammurriate, anche la tradizione delle tarantelle delle provincie campane con esempi dal Cilento e dal Sannio Beneventano e soprattutto dalla zona di Montemarano dove si svolge uno dei Carnevali popolari più belli d’Italia. Al centro della scena, una coppia di ballerini ad eseguire le varie danze del repertorio del gruppo: tammurriate, tarantelle e balli di coppia.